da Unione Nazionale Consumatori
E’ necessaria una regolamentazione adeguata nella giungla dei “compro-oro”: impossibile non accorgersi del proliferare nelle nostre città di negozi di compravendita di preziosi. L’attuale crisi economica ci riporta indietro nel tempo a quando nel quindicesimo secolo i frati francescani istituirono il Monte di Pietà per finanziare le persone in difficoltà in cambio di un pegno. Oggi, chi ha bisogno di liquidità piuttosto che rivolgersi al banco dei pegni preferisce i “compro oro” perché richiedono meno formalità e pagano di più: la mancanza di regole, però rischia di facilitare gli speculatori che approfittano di uno stato di necessità dei consumatori e garantisce la copertura per eventuali fenomeni criminosi come l’evasione fiscale, la ricettazione e l’usura. Non è ammissibile che per aprire un’attività commerciale del genere non si prevedano particolari procedure, ma basti la licenza della Questura sarebbe il caso, invece, di istituire un apposito registro degli esercizi commerciali di compravendita di oro e di imporre l’esposizione del listino dei prezzi per facilitare perlomeno il consumatore nella scelta del negozio più conveniente.