La Borsa di Milano ha invertito la direzione di marcia e ha chiuso in crescita del 4% a 16.066 punti. Il salto di oggi è stato il più solido dopo il caso Brexit, anche se ancora lontani dai livelli precedenti al referendum inglese che superavano i 17 mila. La milanese è stato il migliore in un’Europa comunque positiva: la maglia nera Londra ha chiuso in crescita dello 0,87%.Anche nel in Europa, il settore trainante è stato quello finanziario (+3%). In Piazza Affari, l’istituto di credito più in salute è stato il Banco Popolare, che ha guadagnato il 18,3%. Ieri la banca aveva fatto sapere di riuscire a superare gli stress test dell’Eba, a differenza di quanto sostenuto da Morgan Stanley. Forti anche gli altri titoli finanziari, grazie al rimbalzo tecnico e alle parole rincuoranti del governatore Ignazio Visco e del ministro Pier Carlo Padoan su un possibile intervento pubblico. Bper è salita del 16%, Unipol dell’12,7%, Intesa del 10%, Unicredit dell’8,7%, Bpm del 9,7%, Mediobanca dell’ 8,5%, Ubi dell’8,6%. Prosegue il trend positivo di Mps (+5,4%): ieri il Ceo Fabrizio Viola ha confermato che la banca sta lavorando per individuare in tempi brevi una soluzione agli Npl. Fuori dai finanziari, bene Fca (+7,2%), Leonardo (5,6%), Stm (5,2%). In attesa dei rilanci di Bonomi&c e di Urbano Cairo, attesi in serata, Rcs ha guadagnato lo 0,8% a 0,85 euro.