Forse non tutti sanno che la frutta e la verdura comprate presso i supermercati sono “marchiate” con il codice a barre, uno strumento che indica il prezzo del bene una volta giunto alla cassa. Il codice a barre però è molto di più: esso infatti identifica il prodotto con informazioni importanti sulla suo exursus. Ad esempio analizzando il codice a barre si può capire se il prodotto è stato geneticamente modificato oppure coltivato con fertilizzanti chimici. Bastano pochi e semplici dritte per capire come interpretare il codice: se esso contiene 4 numeri, vuol dire che il prodotto è stato coltivato tradizionalmente, con l’uso di pesticidi. Se invece, contiene 5 numeri che cominciano con la cifra “8”, vuol dire che il prodotto è stato geneticamente modificato, al contrario se ha sempre 5 numeri che iniziano però con la cifra “9”, il prodotto è stato coltivato organicamente.
Quindi se volete consumare frutta e verdura che non sia geneticamente modificata e che sia stata trattata senza l’utilizzo di pesticidi, la soluzione migliore è acquistare prodotti organici. Per semplificare ulteriormente ecco una lista di ortaggi: quelli meno contaminati sono gli asparagi, l’avocado, il cavolfiore, il melone di Cantalupo, le melanzane, i pompelmi, i kiwi, il mango, le patate dolci, il granturco, la papaya, i piselli surgelati, l’ananas, il cavolo e le cipolle. La seconda categoria raggruppa invece gli ortaggi che necessitano di trattamenti tra cui: cetrioli, uva importata, pesche, patate, piselli dolci, spinaci, peperoni dolci, peperoncini e cavolo verza. Consumatori a voi la scelta!
Umberto Buzzoni
Direttore Responsabile