Si parla molto di sicurezza sui luoghi di lavoro ma, cosa succede se un lavoratore muore nell’abitazione del committente? La normativa afferma che chiunque commissioni l’esecuzione di lavori ha l’obbligo di imporre l’osservanza delle norme di sicurezza per adottare tutte le cautele idonee ad evitare ogni rischio per il lavoratore. La condotta del lavoratore e la mancata osservanza di tali regole non può essere considerata come unica causa dell’eventuale infortunio.
In caso di inosservanza delle cautele da parte del lavoratore incaricato, il committente deve rifiutarsi di stipulare il contratto o di proseguire nella sua esecuzione, chiedendone l’immediata risoluzione. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso contro le sentenze di primo e secondo grado che imputavano una pena di otto mesi per omicidio colposo al proprietario di un appartamento ritenuto responsabile della morte dell’operaio, lavoratore autonomo, contattato per la pittura dei soffitti.
Nella sentenza si evince che: il committente dei lavori nell’abitazione è responsabile dell’infortunio occorso ad un lavoratore autonomo impegnato in tali lavori in quanto ha l’obbligo di far rispettare tutte le normative sulla sicurezza ancorchè chi esegue la prestazione lavorativa sia un lavoratore autonomo; il lavoratore autonomo in ogni caso è sottoposto alla sorveglianza e controllo del committente dei lavori in materia di sicurezza.
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Buzzoni Umberto