Il prossimo 30 aprile c’è una importante scadenza fiscale, ossia la dichiarazione iva. L’IVA (imposta sul valore aggiunto) è un’imposta che si applica sul valore aggiunto sullo scambio e la produzione di beni e servizi. Attraverso la dichiarazione IVA tutti i soggetti interessati ( i titolari di partita Iva che esercitano attività d’impresa, attività artistiche o professionali) comunicano all’agenzia delle entrate sia gli acquisti (operazioni passive IVA) che le vendite (operazioni attive IVA) ma anche le operazioni esenti o altre operazioni particolari che riguardano l’anno precedente. In questo modo viene calcolato l’importo che deve essere versato nelle casse dello stato oppure il credito che si è generato che può essere chiesto a rimborso oppure a compensazione. E’ importante sottolineare come il tutto avvenga per via telematica. Il soggetto può presentarla autonomamente attraverso i programmi messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate o attraverso un intermediario (un commercialista o un caf)
Fino al 2017 esisteva una dichiarazione unica (modello Unico) che comprendeva la dichiarazione dei redditi e la dichiarazione Iva. Dal 2017 invece le cose sono cambiate e ora le due dichiarazioni sono presentate distintamente e in tempi diversi. Durante l’anno ci sono delle dichiarazioni da effettuare che si chiamano liquidazioni periodiche iva (l.i.p.e.), che devono essere inviate trimestralmente all’Agenzia delle Entrate per riepilogare i dati Iva. Nell’anno 2022 le scadenze sono state le seguenti: trimestre 2022 (gennaio, febbraio, marzo): 31.05.2022; II trimestre 2022 (aprile, maggio, giugno): 16.09.2022 (spostata al 30 settembre); III trimestre 2022 (luglio, agosto, settembre): 30.11.2022; IV trimestre 2022 (ottobre, novembre, dicembre): 28.02.2023. Quindi durante l’anno si sa già l’importo dell’iva da versare che va riepilogata all’interno della dichiarazione IVA. Si possono essere però commettere degli errori. Se ci sono delle correzioni da effettuare si compila un particolare quadro denominato “quadro VH”.
Cosa succede se non viene trasmessa la dichiarazione iva? Se viene trasmessa entro 90 giorni dalla scadenza viene considerata valida ma si applicano le sanzioni previste dalla legge (da 250 euro a 2.000 euro). Dopo i 90 giorni viene considerata omessa con sanzioni molto elevate sull’imposta a debito.
Direttore Responsabile Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano