Il bonus mamme esonera le mamme lavoratrici dalla contribuzione previdenziale se hanno almeno tre figli a carico di età fino a 18 anni. Lo sgravio è di massimo di 3 mila euro circa 250 euro, ovvero euro 3.000/12. Ad eccezione del lavoro domestico, le madri lavoratrici che hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato, sia nel settore pubblico che nel privato, possono beneficiare dell’agevolazione. In via sperimentale, l’agevolazione è stata concessa alle donne lavoratrici con due figli a carico nel solo anno 2024, ma solo fino al mese del compimento del decimo anno d’età del figlio più piccolo. La misura per il 2025 è stata riconfermata, ma con una notevole differenza rispetto al 2024: solo le lavoratrici che hanno almeno tre figli saranno esonerate dalla contribuzione previdenziale. Per facilitare la fruizione del bonus, le lavoratrici sia nel settore pubblico che privato possono comunicare al datore di lavoro che desiderano usufruire del bonus, nonché fornire informazioni su numero di figli e codici fiscali relativi. La nuova applicazione “Utility esonero lavoratrici madri” consentirà alla lavoratrice di trasmettere direttamente all’istituto le informazioni relative ai codici fiscali e ai dati anagrafici dei propri figli. Il governo sta pensando di modificar eo addirittura abolire anche questi altri bonus o misure specifiche: l’Assegno di Inclusione, il Bonus Mamme Disoccupate, il Bonus Bollette (per tlc, acqua, energia), il Bonus Asilo Nido, la Carta Cultura, la Carta del Merito, la Carta Acquisti, Dedicata a Te e il Bonus Animali Domestici.
Direttore Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano