da Corriere.it
Ikea, Nestlé, Kraft. Sono i marchi presi di mira dalle autorità di frontiera cinesi che hanno fermato alcuni prodotti alimentari in transito alla dogana (dolci, formaggi, cioccolata). Le analisi sanitarie hanno trovato parametri non a norma. Ikea ha già fermato in Italia la vendita delle torte alle mandorle, decisione che riguarda anche altri 22 Paesi. In ogni caso gli esiti di queste ispezioni sanitarie condotte a Shanghai lasciano fanno pensare ad una vera e propria offensiva nei confronti delle «griffe» occidentali.
COLIBATTERI FECALI – L’Ikea ha così dovuto fermare la vendita dei «dolci al cioccolato». Stavolta si parla di colibatteri fecali trovati nelle tortine al cioccolato dalla dogana cinese di Shangai. Immediata la decisione presa dall’azienda che ha già fermato in 23 Paesi ha fermato la vendita del dolce.
Il dolce alle mandorle, cioccolata e caramello in vendita all’Ikea, la «Chokladkrokant»
IN ITALIA – La decisione di Ikea è stata presa dopo la distruzione da parte delle dogane cinesi di 1.800 dolci «Chokladkrokant» (una torta con mandorle e cioccolato, crema al burro e caramello) intercettati lo scorso novembre nel porto di Shanghai. Stando al quotidiano anglofonoShanghai Daily, da alcuni test è emerso che i dolci contenevano «un livello eccessivo di batteri coliformi».
LA REPLICA DEGLI SVEDESI -Questi batteri normalmente poco pericolosi per i consumatori, sono di solito la spia «di una contaminazione fecale, anche se non è sempre il caso», ha spiegato un microbiologa dell’autorità per la sicurezza alimentare svedese, Mats Lindblad. Le torte ritirate sono state prodotte dal fornitore svedese, Almondy. Una portavoce di Ikea, Ylva Magnusson, ha riferito che il livello di concentrazione di questi batteri non rappresentava un grave pericolo per la salute pubblica. «Vi sono indicazioni secondo le quali la concentrazione dei batteri scoperti è bassa ma dobbiamo conoscere la cifra esatta e sapere cosa sia accaduto».
LE ISPEZIONI – Più in dettaglio, le autorità cinesi hanno distrutto quasi due tonnellate di torte al cioccolato importate da Ikea, poiché violavano gli standard minimi di qualità alimentare in quanto contenevano batteri coliformi in quantità eccessive. Decine di altri prodotti (per un totale di 247) sono stati mandati al macero recentemente, fra cui formaggio della Kraft e anche 2,7 tonnellate di barrette al cioccolato di Nestlé. Queste ultime contenevano troppo sorbitolo, un dolcificante che può causare problemi all’intestino. Gli articoli bloccati, rende noto il quotidiano online ShangahiDaily.com, includono bevande, cioccolata, biscotti, formule per bambini, dolci, snacks, passata di pomodoro e brandy. I prodotti in questione erano scaduti o presentavano livelli eccessivi di concentrazioni batteriche, metalli pesanti, additivi o sostanze proibite. Rilevati pure alti livelli di acidità e problemi di etichettatura. Le autorità di Pechino hanno incrementato le ispezioni alimentari negli ultimi anni, in seguito a una serie di scandali su merci false o scadenti.
LA REPLICA DELLA NESTLE’ – «Il sorbitolo è un normalissimo zucchero, usato in tantissime ricette, e perfettamente sicuro. Nelle tavolette vendute in Italia comunque non fa parte degli ingredienti». A dirlo è Manuela Kron, direttore corporate affairs Nestlè Italia. In merito allo stop di barrette in Cina, Kron spiega che «ci siamo confrontati con i colleghi cinesi, ma anche loro non ne sanno molto», nè sui limiti di sorbitolo che si sarebbero superati, nè sui prodotti eventualmente coinvolti. Pare che le autorità cinesi abbiano avvisato l’azienda contemporaneamente ai media, «e noi stessi abbiamo appreso la notizia dai siti internet. al momento comunque non siamo in grado di commentare la vicenda: stiamo ancora cercando di capire cosa è effettivamente successo».