Un salto nella realtà virtuale con i Video a 360 gradi di YouTube

di Umberto Buzzoni

YouTube ha aggiunto il supporto per i video a 360 gradi e al momento è disponibile soltanto su dispositivi Android e con una ridotta sezione di filmati che possono essere sfruttati per la visione a 360 gradi. Gli utenti che possiedono l’app YouTube per Android mentre guardano il video semplicemente muovendo il telefono o il tablet potranno cambiare l’angolazione di visualizzazione. Questa funzione si potrò utilizzare anche su youtube.com o con i video incorporati muovendo il mouse per cambiare il punto di vista. Secondo le dichiarazioni rilasciate a breve sarà disponibile anche su iPhone, iPad e altri dispositivi.

“Per esempio, si può mostrare ai fan non solo il vostro concerto, ma anche il palco e la folla che vi circonda, il cielo e la curvatura della Terra mentre siete in caduta libera con la vostra WingSuit. Oppure si può realizzare un video presentando agli spettatori storie diverse a seconda di dove dirigono il loro sguardo. Solo voi conoscete i limiti della vostra fantasia.” ha dichiarato Google Italia.

Per quanto riguarda la creazione di questi video, le videocamere a 360 gradi attualmente compatibili con YouTube sono 360cam di Giroptic, Allie di IC Real Tech, SP360 di Kodak e Theta di Ricoh. Inoltre come si legge nel Centro di Assistenza, “YouTube al momento supporta i video a 360 gradi con 24, 25 o 30 fotogrammi al secondo. Presto saranno supportate frequenze fotogrammi più elevate. Oltre alle videocamere indicate qui sopra, i video a 360 gradi possono essere creati utilizzando sostegni per videocamere personalizzati e software per lo stitching di terze parti come Kolor Autopano.”

>> Video disponibili a 360 gradi

Chiamate gratuite con WhatsApp: ricevere l’invito per attivarlo

di Umberto Buzzoni

WhatsApp conta 465 milioni di utenti attivi al mese e il 19 febbraio è stato comprato da Facebook per 19 miliardi di dollari. A gennaio fu annunciata l’uscita della versione PC del servizio (WhatsApp Web), compatibile con tutti i telefonini Android, Windows Phone e BlackBerry ma non con i dispositivi Apple.

Durante il Mobile World Congress a Barcellona, il fondatore di WhatsApp, Jan Koum, ha annunciato che entro l’estate sarà disponibile la nuova funzione di Chiamate gratuite su piattaforma iOS (Apple) e Android ed in un secondo momento anche su Windows Phone e Blackberry. L’aggiunta del Voice Over Ip permetterà di effettuare chiamate gratuite sfruttando una connessione dati sia con rete WiFi sia con rete cellulare 3G.

Il servizio non è più in versione beta ed è arrivato finalmente in Italia, ma l’attivazione non è automatica bensì funziona per invito. Per ora è disponibile solo per Android e per poterlo utilizzare è necessario aggiornare WhatsApp ( almeno versione 2.11.561) e soprattutto ricevere una telefonata da chi già dispone del servizio. Al momento il numero di utenti a cui viene concesso il servizio è limitato e si sconsiglia di inserire il proprio numero di telefono in siti che garantiscono la ricezione dell’invito per il rischio spam e malware.

Il 77% degli Italiani possiede uno smartphone ma cerca il risparmio

di Umberto Buzzoni

Lo studio Digital Consumer Survey di Accenture, dedicato alle aziende dei settori Communications, Media e Technology (CMT) è una ricerca approfondita sui comportamenti dei consumatori digitali. Nell’edizione dello scorso anno è emerso che il 77% degli italiani possiede uno smartphone mentre la media mondiale è del 72%.

L’Italia quindi è uno dei Paesi al mondo con il più alto tasso di penetrazione di smartphone, dopo essere stati ai primi posti delle classifiche mondiali per i telefoni cellulari, e solo il 20,5% di italiani usa ancora un telefono tradizionale.

Grazie ai dati raccolti da un’indagine condotta da Demoskopea si scopre pero’ che il 33,2% spende in media circa 10 euro al mese e il 66% possiede un unico numero di telefonino (71,5% al Nord-Est ). Due italiani su tre non spendono più di 15 euro al mese e uno su tre tra i 9 e i 10 euro. Uno su sei, poi, dichiara meno di 8 euro.

In base ai dati della ricerca Demoskopea gli italiani risparmiano sul telefono infatti l’89% preferisce la scheda ricaricabile al contratto. A confermarlo sono anche i dati di mercato in quanto si registra una crescita delle vendite per gli smartphone nella fascia di prezzo tra 85 e 130 euro (65 per cento).

Risparmiare 500 euro all’anno cambiando i Fornitori di servizi

di Umberto Buzzoni

Cambiando i fornitori di servizi come elettricità, gas, telefonia mobile, ADSL e assicurazione auto ogni famiglia italiana potrebbe risparmiare oltre 500 euro in un anno.
Focalizzando l’analisi su quei consumi che sono comuni a tutti i nuclei familiari, come l’energia elettrica, il gas, la telefonia mobile, le linee ADSL e l’assicurazione auto, il portale Facile.it ha verificato per esempio quanti italiani hanno scelto, negli ultimi 12 mesi, di cambiare azienda fornitrice e a quanto ammonta il risparmio medio ottenuto.

Nel 2014 sono stati circa 2 milioni gli italiani che hanno perfezionato online il cambio di fornitore; numero, questo, che aumenta vertiginosamente se si considerano anche quelli che hanno confrontato tariffe e preventivi sul web, sottoscrivendo poi il contratto attraverso un canale.

Per la sola telefonia mobile parliamo di 16 milioni di italiani, sommando questo numero a quelli ricavati dagli altri settori analizzati, arriviamo a ben 23 milioni di contratti. A spingere i consumatori verso nuove controparti nei loro contratti di utenza è senza dubbio la grande concorrenza fra le aziende, ma anche la sempre maggiore confidenza che stanno acquisendo con la comparazione online.

Secondo le stime di Facile.it risparmiamo 50 euro all’anno cambiando contratto di fornitura di energia elettrica, 100 euro per il gas e altrettanti con una nuova compagnia assicuratrice di auto o moto, 150 euro per la telefonia mobile e 180 euro nel caso in cui si scelga un nuovo fornitore per la linea ADSL.

App per smartphone: in 15 minuti le analisi del sangue e individua Hiv e sifilide

di Umberto Buzzoni

Una ricerca coordinata da Samuel Sia della Columbia University ha permesso l’ideazione e sviluppo di un apparecchio che collegato ad uno smartphone può essere utilizzato per diagnosticare rapidamente il virus dell’Hiv e la sifilide.

Il kit costa soltanto 34 dollari ma è in grado di eseguire le analisi compiute nei laboratori con attrezzature costose (circa 15.000 euro). Questo piccolo apparato nero con una puntura sul dito preleva la quantità minima di sangue necessaria per eseguire test clinici in soli 15 minuti individuando anche l’eventuale presenza dei marker di malattie infettive come Hiv e sifilide.

Questo dispositivo che trasforma un laboratorio in un piccolo accessorio low-cost, che si alimenta semplicemente collegandolo all’uscita degli auricolari di uno smartphone o di un pc, potrebbe salvare milioni di vite se impiegato nelle zone più povere dell’Africa e Asia dove le malattie sessualmente trasmissibili sono tra le principali cause di morte..

I primi test sono stati effettuati in Ruanda con operatori sanitari addestrati all’utilizzo in 30 minuti che hanno potuto analizzare 96 pazienti ed ora l’obiettivo è distribuire i kit agli operatori che lottano sul campo contro sifilide e Hiv.

Come chiedere il rimborso, per abbonamenti a servizi non richiesti, a Tim, Vodafone, Wind e 3

di Umberto Buzzoni

L’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) ha multato Telecom, Wind, Vodafone e H3G per 5,1 milioni di euro grazie alle tante segnalazioni pervenute all’Antitrust nel 2014 da parte delle Associazioni dei consumatori e in generale dagli utenti di telefonia mobile per l’attivazione non richiesta con annesso addebito di servizi a sovrapprezzo.

Quando si contattava l’assistenza comunicando che nel conto telefonico vi erano degli addebiti per servizi definiti premium come giochi, video ed oroscopi l’operatore rispondeva che probabilmente a seguito di un click su un banner o popup navigando in rete si aveva attivato quel determinato servizio a pagamento e che si poteva bloccare ma ormai i soldi addebbitati non erano recuperabili.

L’AGCM ha deciso di multare i quattro operatori di telefonia perché esiste un blocco per impedire la ricezione dei servizi a pagamento ma non è attivo e non viene data informazione in merito infatti quando si sottoscrive un contratto di telefonia mobile viene automaticamente abilitata la sim alla ricezione dei servizi a sovrapprezzo. Ulteriori elementi che hanno portato a questa sanzione sono l’attivazione automatica in assenza di autorizzazione dell’utente e il fatto che “non esiste alcun controllo sulla attendibilità delle richieste di attivazione provenienti da soggetti quali i fornitori di servizi estranei al rapporto negoziale fra utente e operatore”.

Per Wind e Vodafone è stata definita una sanzione di 800.000 euro ciascuno “per aver adottato pratiche commerciali scorrette nell’ambito della commercializzazione dei servizi premium utilizzati via Internet da terminale mobile” mentre per TIM e H3G la sanzione ammonta a 1.750.000 euro ciascuno perché è stato rilevata la “diffusione di messaggi che omettono informazioni rilevanti o che determinano l’accesso e l’attivazione del servizio a sovrapprezzo senza un’espressa manifestazione di volontà da parte dell’utente”. L’AGCM, oltre alle sanzioni, ha inoltre vietato la diffusione o continuazione ed ha stabilto che gli operatori debbono comunicare entro 60 giorni le iniziative assunte per ottemperare alla diffida.

Dopo questa sanzione le associazioni di consumatori stanno preparando delle class action per gli utenti.

Codacons
Per la preadesione alla class action: Modulo

Unione Nazionale Consumatori
Inviare e-mail a consulenza@consumatori.it

Adiconsum
Possibile segnalare sulla pagina Facebook “Come ci succhiano i soldi dal telefonino

Addebiti TRE per traffico a consumo ed extrasoglia: come eliminarli e farsi rimborsare

treda Casa del Consumatore
 

Se siete clienti TRE e avete ricevuto una o più fatture che riportano costi di traffico a consumo e addebiti extrasoglia per servizi che non avete mai attivato, potete contestarli e richiedere il rimborso!

Ecco come fare:

compila il reclamo online messo a disposizione dalla Casa del Consumatore (comprensivo della quota di associazione base);

– scarica il modulo, firmalo e invialo via fax a TRE, al fine di chiedere lo storno degli addebiti non dovuti;

– se entro 30 giorni dall’invio del reclamo non ricevi risposta o la risposta non è soddisfacente, contattaci per avviare la procedura di conciliazione e richiedere all’azienda lo storno delle somme non dovute.

Per disattivare invece tale servizio a pagamento che non è mai stato richiesto, ma che per qualche automatismo o imbroglio vi trovate addebitato in bolletta, dovete, invece:

andare in un negozio TRE e chiedere la rimozione dei servizi non richiesti;

oppure

andare sul sito di TRE e, nella sezione App&Store, eliminare il servizio attivato tramite il link stato abbonamenti;

disattivare il servizio dal fornitore del servizio in abbonamento;

– accedere direttamente dal tuo telefono alla sezioneSMS in abbonamentodell’area clienti 133.

 

Per maggiori informazioni potete contattare la Casa del Consumatore al num. 02/76316809 oppure scrivere a info@casadelconsuamtore.it