La nuova normativa europea che disciplina il campo dell’agricoltura biologica genera alcuni dubbi che non soddisfano le richieste dei consumatori in merito alle garanzie dei prodotti. Il nuovo regolamento entrerà in vigore nel 2021: non ci sono vere e proprie novità bensì semplici conferme delle regole preesistenti in materia. A testimonianza di quanto appena detto i punti salienti escludono ad esempio l’applicazione delle normative per il settore della ristorazione collettiva su cui non ci sono obblighi di etichettatura né controlli particolari in caso di somministrazione di cibi bio. Altra particolarità riguarda le aziende agricole miste, addette cioè alla produzione di prodotti sia bio che tradizionali: mancano leggi ad hoc, sintomo di criticità all’interno della normativa. La domanda, in merito alle aziende agricole miste, sorge spontanea: perché un consumatore dovrebbe pagare un prezzo maggiore per un prodotto bio senza garanzie specifiche sulla sua certificazione?
La normativa è debole anche sul tema dei controlli. Le visite alle aziende sono state ridotte e per la maggior parte dei casi si tratta di appuntamenti programmati. Un regolamento costruttivo dovrebbe migliorare le caratteristiche di un settore in forte espansione con regole finalizzate a garantire maggiori trasparenze in fatto di etichettatura. Non solo per dare garanzie più rilevanti al consumatore ma anche per giustificare il prezzo maggiore applicato ai prodotti bio, frutto di una filiera produttiva diversa.
Direttore responsabile
Buzzoni Umberto