Le “perdite occulte” sono un esempio particolare di come la bolletta possa lievitare indipendentemente dalle nostre abitudini domestiche. In effetti, una rottura di un tubo dell’impianto può causare una perdita d’acqua che viene registrata dal contatore ma di cui il consumatore non è consapevole. Vengono cosi inviate fatture con importi eccessivamente elevati poiché il consumo di acqua viene calcolato a scaglioni. Si comincia a pagare molto di più quando si superano determinati livelli di consumo. In questi casi, è necessario richiedere la “depenalizzazione tariffaria.
Bisogna segnalare prontamente al gestore la presenza di una perdita occulta di persona o al Call Center. Inviare un reclamo scritto al gestore è sempre importantissimo. Il reclamo deve essere inviato agli indirizzi e recapiti indicati nelle bollette . E’ importante fornire i dati che riportano alla fornitura oggetto della contestazione e i dati personali del titolare della fornitura. Il gestore ha quaranta giorni di tempo per fornire una risposta scritta proponendo una soluzione nei tempi giusti e un equo indennizzo se previsto dalla legge. In caso contrario si può avviare una conciliazione.
Le perdite d’acqua più pericolose sono quelle più nascoste e difficili da trovare. Ci sono perdite d’acqua che non sono visibili in superficie
e sono tipicamente causate dalla rottura di tubi sottoterra o sotto la pavimentazione. Per evitare questi problemi, però, dovrebbe diventare un’abitudine controllare costantemente il consumo d’acqua del contatore per trovare eventuali anomalie. Bisogna chiudere il rubinetto centrale dell’impianto e vedere se il contatore continua a scorrere. Le perdite idriche occulte più frequenti sembrano essere quelle nei tubi di scarico e negli impianti sanitari, riscaldamento e antincendio. L’indagine da parte degli idraulici viene spesso condotta utilizzando una termocamera professionale per la termografia a infrarossi. Una tutela potrebbe essere quella di aderire al Fondo Perdite Idriche Occulte. Il Fondo Perdite Idriche Occulte offre infatti un abbuono del 70% del volume della perdita e lascia a carico del consumatore solo la franchigia del 30% prevista dalla regolamentazione Arera.
Direttore Umberto Buzzoni
Avv. Anna Maria Calvano